Afro e Cosmic sound Daniele Baldelli un mito per tutti i dj
Dal vivo questa sera al bar Sartea - StraCult
Riporto l'articolo di Stefano Rossi, nel Giornale di Vicenza di oggi.
Vicenza. Appuntamento di rilievo questa sera alle 21.30 al bar Sartea di Vicenza nell'ambito del Jazz Not Dead Festival. Questa sera ci sarà Daniele Baldelli, una leggenda per tutti i collezionisti e amanti dell'afro-funk, disco, philly, elettronica e nostalgici della mitica discoteca Cosmic e Baia degli Angeli.
Daniele Baldelli fu il precursore dei dee-jay italiani: iniziò la propria carriera nel 1969 (come “metti dischi”, non era stata ancora coniata la parola disc-jockey, almeno in Italia...) al Tabu Club di Cattolica, sulla Riviera Adriatica. I dischi erano tutti 45 giri di rock, funk & soul.
Negli anni '70 la musica che egli suonava si poteva forse dividere in due grandi tipi: la musica "bianca", di provenienza europea, e la musica "nera", di provenienza americana. Nel 1977 approda alla Baia degli Angeli (insieme a Claudio Rispoli, in arte Mozart).
Era il periodo della disco-music e del philadelphia sound. Viene quindi notato e ingaggiato per essere il dj resident del Cosmic, inaugurato nell’aprile 1979. Qui nasce quel fenomeno incredibile chiamato “Afro” e poi “Cosmic Sound”.
Armato dei suoi piatti Technics, della batteria elettronica Korg, di un sintetizzatore Yamaha, dei primi rudimentali campionatori e dell'inseparabile equalizzatore Teac, Daniele Baldelli iniziò una sperimentazione totale mescolando funky, reggae, jazz, fusion, brasil, dub, etno, tribale. Il tutto accompagnato da musica elettronica e da una predilezione maniacale per il mixaggio.